La Valle dei Sapori

Dalle sorgenti del monte Splendore nell'Alta Umbria, le cristalline acque del torrente Carpina percorrono 28km prima di raggiungere il fiume Tevere, disegnando tortuose vallate fra le colline che dividono Gubbio da Città di Castello.
Boschi di cerro, roverella e carpino nero rivestono le pendici e i fondovalle dando l'impressione di un paesaggio primordiale.
Nella Valle del Carpina, di fronte a piccole cascate, nelle forre, sui ponticelli di legno o lungo le mura castellane dei borghi di Montone e Pietralunga, il visitatore alla scoperta del territorio perderà l'uso della ragione per abbandonarsi a quello dei sensi, lasciandosi cogliere da differenti suggestioni.
I boschi che circondano i borghi di Montone e Pietralunga sono costituiti da querce il cui frutto, la ghianda, costituisce il principale alimento per il maiale che è il vero dominatore della tavola rurale.
La “concia” del maiale è un rito celebrato ancora in tantissime case in prossimità del natale.
“Del maiale non si butta via niente” questo è il credo dei vecchi del luogo. In ogni tavola sia privata che in locande e ristorante non mancherà mai del buon prosciutto tagliato a mano, salame ben saporito, capocollo e schinella (lonza) sia di maiale che di cinghiale.
I salumi vengono accompagnati da una specialità da non perdere: la “torta sul panaro” o torta al testo. Poi ci sono i cereali e la patata che sono le colture più praticate nel territorio e trovano impiego nei primi piatti “poveri” ma gustosi come zagagnotti, passatelli, tagliatelle e cappelletti.
La patata di Pietralunga è molto apprezzata per la preparazione degli gnocchi piatto tipico della città.
Pollo alla cacciatora, anatra, oche, coniglio, piccioni, faraone e agnello sono tutti cucinati e mangiati con ingredienti e ricette locali e tradizionali.
Passando al dolce, che vuole la sua parte, la Valle del Carpina può offrire dessert tipici a base di frutta secca prodotta localmente, tozzetti, biscotti con le mandorle e anice da degustare rigorosamente con un buon bicchiere di vin santo. La ricciolia crostata con un impasto di mandorle e noci, il torciglione dolce caratteristico a forma di serpente, sempre a base di mandarle.